Dove si trova l'Aldilà? |
Quando lasciamo il corpo dove andiamo?Partiamo dalla premessa che probabilmente l’Altromondo, come abbiamo detto in altri articoli, è un piano esistenziale che vibra ad una frequenza molto superiore, alla nostra realtà fisica. Dove si trova quindi quel luogo che è chiamato Paradiso? Nei Cieli? Ma nei cieli dove? In quale luogo, in quale punto dell’universo? O in quale galassia o pianeta? Queste sono alcune delle domande che ci facciamo spesso, soprattutto quando qualche nostro caro se ne va e ci lascia in uno sconforto indescrivibile. Sicuramente non è il cielo fisico che conosciamo noi. L'Aldilà è, probabilmente, un’altra dimensione che comprende altri livelli di esistenza e possiamo anche dire che esso è un “al di qua”, ma noi non ce ne rendiamo conto e non lo percepiamo. I nostri cari non sono in un altro posto, ma probabilmente sono qui, in mezzo a noi, intorno alla dimensione fisica, in una dimensione compenetrata da e compenetrante quella fisica. So che per noi è difficile immaginare tutto ciò, ma credo sia proprio così. Penso che dovremmo considerare sempre più, la nostra realtà come parallela ad altre realtà che si basano su concetti fisici molto diversi dal nostro. Una fisica al di là del nostro tempo e del nostro spazio. La fisica quantistica ci ha già dato una mano per capire in parte questa meravigliosa esistenza che ci si prospetta quando attraverseremo la soglia. Il famoso fisico Michio Kaku in un’intervista recente dice che ci sono molti tipi di universi paralleli. Il primo è quello postulato dalla teoria dei quanti, teoria che si è sempre rivelata corretta, in tutte le prove alle quali è stata sottoposta. Questa teoria però frantuma la relazione spazio-tempo che fa parte del nostro quotidiano. Una delle condizioni che in tutta la storia della medianità emerge su tutte le altre è proprio quella, che nei mondi sottili vi è la mancanza del tempo, o anche del tempo così come noi lo concepiamo. Si parla quasi sempre di passato, presente e futuro che non hanno più senso nella classica differenziazione alla quale siamo abituati. Per noi è molto difficile, se non impossibile, immaginare una realtà nella quale coesistono le temporalità in unicum inscindibile, ma la fisica quantistica annulla il concetto di tempo e di spazio. Tutti coloro che hanno avuto un’esperienza di pre-morte sostengono di aver avuto la sensazione di fare ingresso nell’eternità. Il concetto del tempo come nella nostra dimensione non ha senso in altre realtà sub fisiche. Per fare un piccolissimo paragone, che non è comunque, una mancanza oggettiva del tempo, immaginate di immergervi in voi e di perdere per un attimo la cognizione del mondo esterno, dei doveri e del passare delle ore. Quando si vuole descrivere questa esperienza non si riesce a rendere il concetto a parole. L’attimo in cui si fa esperienza della mancanza del tempo terreno, sembra essere lungo quanto l’eternità e magari permette di capire molto sommariamente cosa significhi davvero. Se pensiamo ancora ai sogni, caro lettore, non vedi ad esempio, che il tempo del sogno è diverso dal nostro tempo. Nel sogno il tempo diventa un qualcosa che non può essere più paragonato al nostro tempo, diventa un rapporto diverso con il nostro io, diventa simile ad un eterno presente. Diventa uno stato dell’essere che forse conoscevamo ma che abbiamo dimenticato. L’esperienza del sogno può aiutare naturalmente a darci una pallida idea di quella che potrà essere l’assenza del tempo nel mondo Aldilà, ma naturalmente il sogno è una irrealtà e l’Oltre è una realtà, molto più reale della realtà dei sogni. Al di là del Tempo e dello Spazio. Immaginate ancora di guardare una pellicola di un film, una pellicola costruita con tanti fotogrammi che hanno una sequenza e che quindi creano il nostro tempo, nel senso che vi è successione di eventi. In questa pellicola possiamo vedere, come nella nostra realtà quotidiana, il passato, il presente ed il futuro. Caro amico fai una riflessione, vedrai che alla fine questi concetti non sono poi, così difficili da capire. Se noi adesso ci estraniamo e come un osservatore esterno guardiamo questa pellicola, che è la realtà del nostro mondo, possiamo tranquillamente guardare i fotogrammi passati, i fotogrammi presenti ed anche quelli futuri. Potrai dirmi, come quelli futuri, come è possibile!! Bisogna considerare, che l’osservatore esterno non appartiene al nostro tempo, dove non possiamo vedere i fotogrammi del nostro futuro. E’ un osservatore che ha delle caratteristiche particolari, appartiene ad un mondo dove non esiste il nostro tempo ma nello stesso momento è in grado di poterlo vedere, probabilmente anche in modo accelerato. Questo osservatore può vedere in questa pellicola, anche il futuro, perché essendo nel non tempo, può tranquillamente andare avanti, indietro, ancora indietro, tornare in avanti in una realtà che nel nostro mondo deve ancora accadere. So che è difficile capire questo concetto, ma non dobbiamo pensare ad una concezione del tempo, visto in modo lineare. Torneremo comunque tra poco sul fatto del futuro. Caro amico, devi capire che questo osservatore è un po’ più fortunato di noi, si trova in uno stato esistenziale e fisico superiore al nostro. La nostra realtà si basa sulla tridimensionalità, noi tutti, in questo mondo sappiamo che esiste un’altezza, una larghezza ed una profondità o altezza dello spazio. Quindi il nostro concetto dello spazio si basa essenzialmente sulla tridimensionalità. Lasciamo da parte adesso il concetto di tempo che come Einstein ha dimostrato con la teoria della relatività entra di prepotenza ad avere importanza in questi concetti. Immaginiamo ora di essere noi terrestri una razza progredita, evoluta, viviamo nella tridimensionalità, il nostro mondo ha questa fortuna, rispetto ad un mondo diverso che non è a tre dimensioni ma solo a due dimensioni. Ipotizziamo che esista un mondo a due dimensioni. Questo esempio è stato fatto in un recente film o documentario scientifico “Whath the Bleep”. In questo mondo non esiste la profondità, quindi tutto ciò che esiste è uno spazio a due dimensioni. Gli abitanti di questo mondo, Flatland, conoscono solo come dimensioni, la larghezza e la lunghezza, non esiste un sotto come non esiste un sopra. Non conoscono, cubi, sfere, tetraedri in poche parole non conoscono il concetto di spazio tridimensionale, il loro mondo è piatto. Quando l’osservatore terrestre si presenta e lo saluta, l’abitante di Flatland, terrorizzato lo guarda come lo vede lui, in quanto non conoscendo la tridimensionalità lo vede come oggetto strano bidimensionale e quindi lo vede come un extraterrestre. “Guarda che non sono qui per spaventarti ma sono qui per farti capire che se non cerchiamo di imparare cose nuove, cose che non conosciamo, rimaniamo sempre esseri poco evoluti”. L’abitante flatlandiano chiede al terrestre chi è. Il terrestre risponde “Sono in un altro spazio ed in un altro tempo come ti ho detto prima in un'altra dimensione sopra di te”. Ma che parola è sopra, chiede l’abitante di Flatland. “Sopra significa che esiste un'altra dimensione oltre le due dimensioni, posso vedere dall’alto e quindi da un’altra prospettiva il tuo mondo”. No, non esiste un’altra dimensione oltre le due dimensioni, risponde l’abitante bidimensionale. Adesso per dimostrartelo che vedo dall’alto, quindi da una dimensione che dici che non esiste, ti dico che hai nella tua cassaforte dodici monete ecc ecc. Il terrestre fa capire che lui dalla terza dimensione può vedere dentro il mondo bidimensionale e non deve perciò essere considerata inesistente la sua realtà tridimensionale. Questo bellissimo esempio l’ho voluto riportare per cercare di far capire che esistono altre dimensioni che a noi, come all’abitante di Flatland, sembra impossibile possano esistere. Per tornare al concetto dello spazio senza tempo, forse adesso può sembrare più facile entrare in un concetto nuovo, nel concetto della singolarità dei livelli esistenziali. Possono esistere dimensioni e prospettive esistenziali che stanno sopra di noi e vedere, come faceva il terrestre nei confronti dell’abitante di Flatland, anche nel nostro futuro. Può esistere un luogo dove vedono il nostro mondo senza più differenziazioni tra passato, presente e futuro. Già... il futuro. Ma se un evento non ancora accade nel nostro tempo, come fanno a vederlo in anticipo? Gran bella domanda, alla quale possiamo dare una risposta spirituale ed una risposta scientifica. Iniziamo dalla risposta spirituale. Se, come dicono tanti maestri ed alcuni ricercatori spirituali, noi non siamo il nostro corpo, ma siamo qualcosa di più grande, siamo esseri divini, esseri di luce, vuol dire che quest’avventura nel mondo terreno è stata una scelta fatta da noi, anime sempre esistite. Se abbiamo scelto di incarnarci in questo Piano terreno pieno di insidie e di dolore, vuol dire che l’abbiamo fatto per fare delle esperienze, per migliorarci ed evolvere. Come diceva Buhlman, ma non solo lui, il mondo quindi, come una scuola per perfezionarci ed imparare. Se tutto questo è vero, sarà anche vero che la nostra vita in questa Terra era già stata decisa, era stata programmata da noi. Nei Quinto Vangelo, Gesù, racconta Tommaso, guardando il tramonto dall’alto di una montagna, mi disse: “Tommaso, non ti lamentare, se tutto ti va di traverso. In fondo queste prove che tu devi superare, le inventasti tu stesso. Quanti dal Cielo, si affacciano per vedere se cadi nelle trappole che tu stesso ti sei preparato! Felice l’uomo che supera queste prove perché, al di là, egli trova la Vita”. Tornando a noi, penso che probabilmente, essendo stata programmata da noi quella che doveva essere la nostra vita, vuol dire che il copione esiste ben programmato. Poi noi attori, nell’esistenza terrena, passiamo a recitarlo. Passiamo adesso alla risposta scientifica. Michio Kaku, famosissimo fisico, in un’intervista fa notare che la fisica quantistica ci dice che prima dello spazio, del tempo e della materia esiste qualche altra cosa. Cosa potrebbe essere questa “qualche altra cosa”? Potrebbe essere tutto quello che noi oggi non immaginiamo. Come l’abitante di Flatland non avrebbe mai immaginato, potesse esistere un mondo tridimensionale, noi oggi non riusciamo ad immaginare altre dimensioni che potrebbero esistere a fianco alla nostra. Ricordate tutto quello che ho scritto sulle frequenze vibrazionali. Questi fisici ipotizzano spazi a dieci o undici dimensioni. Noi per rendere l’idea viviamo in uno spazio a tre dimensioni. Uno di questi luoghi, potrebbe essere l’Aldilà. Stando sopra di noi, in un’altra dimensione superiore, gli elementi fisici ed il concetto di tempo, di distanza, di spazio, della nostra vita e che caratterizzano la nostra esistenza, non hanno più nessun significato. Non avendo più significato potrebbe benissimo essere, che la sequenza temporale degli eventi che devono ancora accadere in uno a spazio a tre dimensioni, caratterizzato da un susseguirsi, sia un non senso in uno Spazio senza il nostro tempo. Mi spiego meglio. Abbiamo detto che si pensa, come dicono alcuni fisici, che prima dello Spazio, del Tempo e della Materia esiste qualche altra cosa. E questo “qualche altra cosa” è una Dimensione che può andare oltre i concetti del nostro Spazio–Tempo. Dice un maestro Zen “La maggior parte delle persone crede che il Tempo scorra, in realtà esso sta sempre là dov’è”. In fisica da un po’ di tempo si parla, si ipotizza dell’esistenza di una strana particella detta Tachione. Questa particella si muoverebbe ad una velocità superiore a quella della luce, e questa particolarità, caro lettore, implica delle conseguenze strane nel fenomeno Tempo. Tantissime sono le considerazioni da fare, anche se probabilmente nessuna facile da capire e da dimostrare con una semplice equazione. Ad esempio il ponte di Eintein-Rosen è stata una delle prime teorie scientifiche, ormai accettata da gran parte degli studiosi di fisica, che ipotizza la possibile esistenza di universi e dimensioni parallele. Per dirla in breve essi ritenevano che un buco nero fosse non una semplice apertura o singolarità dello spazio-tempo, ma un ponte che collega un universo ad un altro possibile universo. Nella teoria degli universi paralleli, in particolare secondo l’interpretazione di David Deutsch, i tempi passati e futuri non sono altro che universi paralleli. Per non dilungarci troppo in considerazioni ed in questioni di fisica avanzata e di fisica teorica, possiamo semplicemente dire che oggi si pensa che questi buchi neri, in ultima analisi, sono ponti che conducono in qualunque luogo ed in qualunque tempo. In qualunque luogo ed in qualunque tempo con caratteristiche fisiche dello spazio e dello stesso tempo diverse da quelle a noi conosciute. Prima di tornare a descrivere e parlare del fenomeno dei globi di luce, voglio concedermi e concederti caro lettore, un intervallo, scrivendo su alcun concetti e teorie di Ernesto Bozzano, ricercatore vissuto in questa dimensione fino al 1947. Nel libro “la Crisi della Morte”, elenca una serie di punti fondamentali, che riporto e che sono confermati da indagini e studi molto più recenti nel campo medianico e principalmente nel campo neuropsichico. I punti riportati fanno riferimento a quel che riguarda le prime fasi del dopo vita. Su queste fasi del dopo, ricordo anche Elisabeth Kubler Ross. Anche lei ha scritto un bellissimo libro “La morte e la vita dopo la morte” dove narra tante storie di giovanissimi ragazzi malati di tumore. Vicino al trapasso, questi adolescenti descrivevano alla Dott.ssa Kubler Ross, vicende, luoghi ed episodi che non potevano assolutamente conoscere, se non fossero entrati in una realtà diversa da quella terrena. Io stesso, ho avuto esperienza di questi particolari momenti. Ricordo quando, Lella negli ultimi giorni della sua vita terrena, diceva di vedere, il padre, la nonna, il fratello. Allora pensavo, fossero sue allucinazioni, come dicono tutti, i medici, tutto il personale sanitario e come pensiamo tutti noi. Lei invece era entrata in un altro stato di coscienza ed il velo che separa questo piano esistenziale dall’altro si era aperto. Lei, che non vedeva più con gli occhi fisici da circa tre mesi, vedeva invece gli esseri e i paesaggi dell’Aldilà. Forse negli ospedali dovrebbero esserci, specialmente nei reparti oncologici, persone preparate al passaggio da una dimensione all’altra. “Dovrebbero fare delle scuole sull’Aldilà” questa frase non è mia, ma è di Lella, me l’ha detta, con un messaggio, dopo il suo passaggio nella dimensione dove vive ora. Passiamo ora ad Ernesto Bozzano ed ai suoi dodici punti:
Tra i particolari secondari rilevati nei casi citati, riporto i seguenti:
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